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Autore: danila

Nausea in gravidanza

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Nausea e vomito fanno parte dei primi sintomi di gravidanza e si manifestano soprattutto durante le prime settimane di gravidanza.

Non vi sono delle regole precise per le nausee. Esse variano da donna a donna e da gravidanza a gravidanza. In alcune donne si presentano durante le prime ore del mattino, in altre il pomeriggio o la sera e molto spesso sono accompagnate dal vomito.

nausea-gravidanzaNausea: quando si manifesta?

Nella maggior parte dei casi la nausea appare da un momento all’altro, quando meno te lo aspetti. Stai tranquilla! È uno dei pù evidenti disturbi della gravidanza. Infatti, gìa dalle prime settimane, è possibile cominciare a provare dei leggeri malesseri. Tuttavia, nonostante si parli di nausee mattutine, non sempre la nausea si presenta al mattino, ma può durare tutto il giorno.

nausea-gravidanzaNausea: qual è la causa?

La sensazione di nausea è legata all’incremento degli ormoni della gravidanza, in particolare al progesterone e all’hCG, che si producono durante le prime settimane di gestazione. A partire dal secondo trimestre, nausea e vomito si attenueranno, in quanto il corpo va adattandosi ai cambiamenti che si verificano durante la gravidanza. Nonostante ciò, è possibile che di tanto in tanto si presenti qualche piccolo malessere.

nausea-gravidanzaNausea: come combatterla?

Purtroppo, non è facile sfuggire alla nausea in gravidanza. Tuttavia esistono dei rimedi caserecci che possono aiutarti a combatterla.

Prendi l’abitudine di sgranocchiare qualcosa di tanto in tanto, per evitare di lasciare lo stomaco vuoto. Molte donne assicurano, inoltre, che le tisane (melissa e zenzero) e la camomilla sono una cura ottimale contro la nausea. Altre, invece, preferiscono bere un bicchiere di latte.

Tuttavia, se questi rimedi non ti aiutano, consulta il medico: sicuramente ti prescriverà qualcosa adatto alla tua situazione.

 

Le fasi del parto

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Il processo del parto è costituito da momenti ben definiti, con caratteristiche proprie.

Si comincia con la fase prodromica in cui cominciano ad avvertirsi i sintomi del parto; segue la fase dilatante, con la dilatazione del collo dell’utero; la fase espulsiva, in cui si ha la nascita vera e propria; infine, il secondamento, con il distacco della placenta. La durata di ciascuna fase differisce da donna a donna e da gravidanza a gravidanza.

Ecco le fasi del parto.

Fase prodromica

Costituisce una prefase del travaglio vero e proprio; è infatti la fase preparatoria, in cui cominciano a farsi sentire i primi sintomi del parto: contrazioni leggere e irregolari, pressione nella zona pelvica, possibile perdita del tappo mucoso. Le contrazioni sono necessarie, in quanto in questa fase si ha la preparazione del collo dell’utero al parto: solo dopo essersi appianato, può avvenire la dilatazione.

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Quanto dura la fase prodromica?

La fase prodromica ha una durata molto variabile. Può durare da qualche ora a un paio di giorni. Tutto dipende dalla donna e dal bambino, che in questa fase comincia ad inserirsi nel canale del parto.

Fase dilatante

È la fase in cui le contrazioni si fanno sempre più intense e frequenti, in modo da permettere la dilatazione del collo dell’utero. La fase dilatante è la più dolorosa, ma è anche quella in cui non bisogna scoraggiarsi, in quanto manca ormai poco per tenere tra le braccia il vostro bambino. L’appoggio del partner sarà essenziale, in quanto vi aiuterà a non lasciarvi andare e non perdervi d’animo.

Quanto dura la fase dilatante?

Anche la durata della fase dilatante è variabile. Nelle primipare essa può durare da 6 a 12 ore; in chi ha avuto già altri figli, invece, dura 2-3 ore, in quanto la dilatazione del collo dell’utero avviene più velocemente. Tuttavia, anche il fattore psicologico influenza la dilatazione del collo dell’utero: è importante non farsi prendere dallo sconforto e gestire appieno la respirazione.

Fase espulsiva

La fase espulsiva comincia quando la dilatazione del collo dell’utero ha raggiunto i 9-10 cm ed è, quindi, completa. La mamma non può arrendersi proprio adesso: il bambino sta per nascere e le ultime forze sono necessarie per aiutarlo a venire al mondo.

Nella fase espulsiva, le spinte della mamma sono necessarie per i movimenti interni del bambino; è infatti grazie alle spinte, che il bambino può girarsi ed assumere la posizione adatta per venir fuori.

fasi-partoQuanto dura la fase espulsiva?

La fase espulsiva dura in genere un’ora nelle primipare, un po’ meno quando la donna ha già partorito altre volte.

Secondamento

Il secondamento è la fase conclusiva del parto e consiste nel distacco della placenta. Ormai il bambino è nato e, dopo il taglio del cordone ombelicale, viene messo tra le braccia della mamma. Ma il processo del parto non è ancora terminato. Affinchè la placenta fuoriesca dall’utero è necessaria un’altra piccola contrazione, che spesso passa inosservata.

Quanto dura il secondamento?

Spesso il secondamento avviene 2-3 minuti dopo il parto; in altri casi possono trascorrere anche 15-20 minuti.  Nel caso in cui, passati 20 minuti, non si ha il distacco della placenta, l’ostetrica dovrà procedere a fare dei massaggi al basso ventre. O, ancora, un ottimo metodo per consentire la fuoriuscita della placenta è quello di attaccare il neonato al seno.

 

Parto naturale

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Il parto è il momento più temuto durante tutta la gravidanza, ma, allo stesso tempo, rappresenta uno dei momenti magici della vita, in cui la natura mostra tutta la sua forza.

Tra i diversi tipi di parto, il parto naturale è sicuramente quello che mette in evidenza il legame esistente tra mamma e bambino e il loro successivo distacco.

Parto naturale: come avviene?

Il parto naturale non prevede nessun intervento medico, ma si aspetta che la natura faccia il suo corso, rispettando i tempi della donna e del bambino, ovviamente dopo essersi assicurati che non esistano complicazioni né per il bambino, né per la madre.

Il momento del parto vero e proprio corrisponde alla fase espulsiva del travaglio, in cui il bambino viene aiutato a nascere dalle spinte della madre. È questa, infatti, la tappa decisiva delle varie fasi del parto.

Parto naturale: dove farlo?

parto-naturaleLa naturalezza con cui si svolge il parto naturale permette che questo avvenga non necessariamente in ospedale, ma anche in casa o comunque in un luogo con condizioni igieniche adeguate.

Infatti, sono molte le future mamme che mostrano la volontà di far nascere il loro bambino in casa. E quale ambiente può essere più accogliente e intimo della propria casa? Si raccomanda, comunque, la massima sicurezza ed è imprescindibile la presenza di un medico, un’ostetrica o comunque una persona esperta che sappia aiutarti nel migliore dei modi.

Parto naturale: come vincere i dolori del parto?

Il parto naturale, al di là di essere un momento magico e meraviglioso, è la fase della gravidanza che più spaventa e preoccupa. I dolori del parto sono infatti i più temuti e, proprio per questo, a volte si ricorre al parto cesareo.

Esistono tuttavia dei rimedi per alleviare i dolori del parto e far vivere il parto come un momento di incanto.

Uno dei migliori rimedi per affrontare il travaglio è camminare, evitando quindi di rimanere fermi nella stessa posizione; a questo si aggiunge anche l’ascolto di una buona musica rilassante. Concentrarsi su altre attività e, quindi, raccogliere i pensieri su altro costituisce un ottimo metodo per dimenticare di star provando dolore. Inoltre, degli ottimi rimedi per superare i dolori del parto sono lo yoga, la meditazione e il parto sotto ipnosi.

Yoga e meditazione

In particolare, lo yoga aiuta a controllare la respirazione e quindi andare così incontro alle contrazioni: fate respiri lunghi e pofondi, vi aiuterà ad alleviare il dolore.

parto-naturaleLa meditazione, invece, vi aiuterà ad allontanerà i pensieri negativi e a vedere tutto in positivo. Per ottenere tale effetto, vi potrà aiutare la visione di immagini che creano sensazioni serene o l’ascolto di una musica rilassante.

Parto sotto ipnosi

Infine, il parto sotto ipnosi è una buona tecnica per rilassarsi ed affrontare il parto con la sensazione di star sognando ad occhi aperti. L’ipnosi può essere praticata autonomamente o da un ipnoterapeuta e consente di affrontare il parto serenamente, senza lo stress del dolore o della paura.

Il parto sotto ipnosi deriva dagli studi di Grantly Dick-Read, il quale, analizzando il momento del parto e le circostanze che ad esso fanno capo, si rese conto che la paura costituisce l’ostacolo più grande. Come superare questa paura? Saranno poi studi successivi a rendere l’ipnosi capace di cancellare via tutte le paure e le ansie del parto, far nascere il bambino in un clima di serenità e rendere il parto un momento unico.

Tipi di parto

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Il momento del parto si avvicina? Ti stai preparando alla comparsa dei possibili sintomi del parto? Inizia a dare un’occhiata ai diversi tipi di parto e scopri il miglior modo per affrontarli. Ricorda che il primo passo per affrontare al meglio le ansie del parto è informarti.

Parto vaginale

Il parto vaginale è quello in cui il bambino nasce per via naturale, dalla vagina della madre e comprende il parto naturale e il parto assistito.

Parto naturale

Il parto naturale o parto eutocico è quello che avviene spontaneamente, senza l’ausilio di alcun tipo di intervento medico.

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Per questo può avvenire non necessariamente in ospedale, ma anche in casa o in qualsiasi luogo che presenti condizioni igieniche adeguate al momento. Tuttavia, è necessaria la presenza di un medico o di una persona esperta che possa aiutarti a far nascere il tuo bambino.

Il parto naturale consiste, quindi, nel lasciar fare alla natura il suo corso. È infatti la donna a condurre tutto il processo del parto, scegliendo i tempi e le posizioni più comode.

Parto assistito

Il parto assistito è una variante del parto naturale. Si ricorre ad esso nel caso in cui si presentino delle complicazioni e il bambino non riesca a venir fuori spontaneamente. Consiste, infatti, nell’ausilio di strumenti speciali, quali una ventosa o un forcipe.

La ventosa è dotata di una coppetta che viene applicata alla testa del bambino, mentre, il forcipe è una pinza di metallo; entrambi servono ad estrarre il bambino dal canale del parto e vengono utilizzati solo nel caso in cui la testa del bambino sia già abbastanza bassa e non si presentino altri problemi che possano complicare il parto.

Parto cesareo

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Il parto cesareo è quello in cui il bambino non nasce per via naturale, dalla vagina, ma viene estratto attraverso un’operazione chirurgica nota come taglio cesareo. Consiste nell’incisione della parte bassa dell’addome e nella conseguente estrazione del bambino.

Generalmente, il parto cesareo si effettua solo in presenza di gravi problemi e viene programmato allo scadere delle settimane di gravidanza. Tuttavia, non sempre si ha il parto cesareo programmato; infatti, si può ricorrere al parto cesareo anche dopo l’inizio del travaglio, se il bambino presenti uno stato di sofferenza oppure se la madre presenti dei disturbi, quali per esempio la preeclampsia. In questo caso il cesareo d’urgenza è inevitabile.

Infine, è bene notare che molte donne preferiscono il cesareo al parto naturale, per evitare i dolori. Ma attenzione! Ricorrere al parto cesareo non è così conveniente come si crede: i tempi di recupero del post parto sono più lunghi rispetto a quelli del parto naturale ed, inoltre, i rischi del parto cesareo sono maggiori.

Parto in acqua

parto-in-acquaIl parto in acqua si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni. Si tratta di un parto naturale, in cui il bambino nasce sott’acqua e può essere effettuato solo in casi di gravidanza a basso rischio.

L’acqua deve essere calda (ma non troppo), la mamma deve sentirsi rilassata e a suo agio, affinchè la dilatazione della cervice avvenga più velocemente.

Le donne che hanno provato il parto in acqua assicurano che si tratta si un’esperienza piacevole e molto più gradevole del parto normale, in quanto diminuisce la sensazione di dolore, si avvertono meno le contrazioni e si può cambiare posizione più facilmente.

Inoltre, si ha un maggior contatto con il bambino, in quanto si crea un’atmosfera intima e piacevole; il bambino, a contatto con l’acqua, non soffre il cambiamento improvviso di ambiente, come succede nel parto normale e, ancora, ha uno sviluppo motorio maggiore rispetto ai bambini nati con parto normale.

Tuttavia, l’unico rischio è quello di inalazione di acqua da parte del bambino, ma non bisogna preoccuparsi, in quanto il bambino non verrà lasciato sott’acqua, appena nato, ma verrà subito portato in superficie.

Parto prematuro

parto-prematuroIl parto prematuro è quello che avviene prima della 37ª settimana di gravidanza. I bambini nati prematuri soffrono maggiormente il rischio di avere problemi di salute; ma la medicina attuale permette anche la nascita di un bambino alla 30ª settimana di gravidanza; in tal caso, il bambino trascorrerà in un’incubatrice il tempo necessario per il suo sviluppo.

Tra le cause del parto prematuro vi sono: stress, particolari infezioni o cattive abitudini della madre. Tuttavia, esistono casi di parti prematuri di cui si ignorano le cause.

In ogni caso, è bene star preparate per un possibile parto prematuro: se avverti contrazioni molto intense, dolori lombari continui. pressioni alla zona pelvica e perdite vaginali, non esitare a chiamare il tuo medico. Forse il tuo bambino vuole già venire al mondo!

Parto indotto

parto-indottoIl parto naturale è sempre l’ideale, a volte, però,  è necessario ricorrere ad un parto indotto. Consiste nella somministrazione di ormoni e nella stimolazione manuale delle membrane attraverso dei massaggi.

Il parto indotto si effettua in casi particolari, come, per esempio, quando la gravidanza raggiunge le 41 settimane o quando si ha una prematura rottura delle acque e il travaglio non può ancora cominciare. Inoltre, si ricorre al parto indotto anche quando il bambino non è cresciuto abbastanza nell’ultimo trimestre oppure è cresciuto troppo o, ancora, nel caso in cui la madre soffra di particolari malattie, come diabete, ipertensione o preeclampsia.

In ogni caso, se si prevede un parto indotto, è bene farsi consigliare dal proprio medico ed è importante sapere che un’eccessiva stimolazione potrebbe provocare un’iperstimolazione dell’utero e, quindi, allungare i tempi del travaglio.

Sintomi del parto

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Il tempo sta per scadere e il momento del parto si avvicina? Niente paura, ecco i sintomi del parto: impara a riconoscerli, per capire quando è il momento giusto per correre in ospedale!

La durata media di una gravidanza è di 40 settimane; è il ginecologo a stabilire la data del parto, calcolandola a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Tuttavia, il bambino può nascere tra la 37ª e la 42ª settimana.

Di seguito ti proponiamo una guida dei principali sintomi del parto; essi possono presentarsi anche una settimana prima dell’effettivo inizio del travaglio; quindi, è bene stare molto attente. Non avere fretta di correre in ospedale!

1. Contrazioni

Il primo sintomo del parto è dato dalle contrazioni. Attenzione però: non tutte le contrazioni sono sinonimo dell’inizio del travaglio. Esistono, infatti, le cosiddette false contrazioni o contrazioni di Braxton Hicks; si tratta di contrazioni irregolari, non molto dolorose, che si attenuano dopo qualche ora.

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Le vere contrazioni, invece, sono regolari e molto dolorose e portano alla dilatazione della cervice. Col passare del tempo, diventano più intense e frequenti. Controlla la loro frequenza e considera giunto il momento del parto, quando hai delle contrazioni per almeno un’ora a distanza di cinque minuti l’una dall’altra.

2. Perdita del tappo mucoso

Il tappo mucoso è una secrezione delle ghiandole mucose del collo dell’utero ed ha il compito di proteggere l’utero da possibili aggressioni provenienti dall’esterno. La perdita del tappo mucoso si ha quando il travaglio si avvicina e inizia la dilatazione.

Tale fenomeno spesso passa inosservato e si presenta con la fuoriuscita dalla vagina di una sostanza gelatinosa biancastra, a volte con delle macchie di sangue, dovute alla rottura dei capillari.

La perdita del tappo mucoso indica che il parto è vicino, ma spesso bisogna aspettare anche una settimana, prima dell’effettivo inizio. Stai molto attenta però agli altri sintomi, quali rottura delle acque e contrazioni.

3. Riduzione dei movimenti fetali

La riduzione dei movimenti fetali è un sintomo della fase preparto. Nelle ultime settimane di gestazione, i movimenti del bambino si riducono a causa della riduzione del liquido amniotico e dello spazio a disposizione. Inoltre, questa è la fase in cui il bambino comincia  a posizionarsi per prepararsi al parto. Per questo, potrai sentire particolari pressioni nella zona pelvica.

gravidanza4. Rottura delle acque

La rottura delle acque corrisponde alla rottura del sacco amniotico, ossia la membrana trasparente che contiene il feto e il liquido amniotico. Tale rottura può avvenire all’improvviso, con un unico getto, o lentamente, con un flusso continuo.

Generalmente, la rottura delle acque indica l’inizio del travaglio, tuttavia è possibile anche che le doglie arrivino dopo parecchie ore.

In ogni caso, se hai delle contrazioni e si verifica la rottura delle acque, preparati: prendi la borsa dell’ospedale e via! È arrivato il momento del parto!

Fecondazione assistita

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La fecondazione assistita è un processo mediante il quale si rende possibile l’unione di due gameti, attraverso tecniche mediche, per consentire la fecondazione dell’ovocita e, di conseguenza, l’origine dell’embrione.

Tecniche di fecondazione assistita

Esistono cinque tecniche di fecondazione assistita, a cui si ricorre per ragioni mediche diverse.

1. IUI

Con l’IUI, la fecondazione avviene all’interno del corpo e generalmente si ricorre ad essa quando gli spermatozoi non riescono ad arrivare all’utero per problemi al canale cervicale o per scarso numero o mobilità degli spermatozoi stessi. Nel primo caso, si può subito ricorrere all’inseminazione, nel secondo è preferibile provare prima con una terapia andrologica medica.

L’IUI o inseminazione intrauterina può avvenire attraverso due metodologie differenti:

  • ciclo senza stimolazione ovarica
  • ciclo con stimolazione ovarica.

inseminazione-artificialeIl ciclo senza stimolazione ovarica consiste nella capacitazione degli spermatozoi, vale a dire, si rendono gli spermatozoi in grado di fecondare l’ovocita, e nella successiva selezione degli spermatozoi con mobilità maggiore. L’inseminazione verrà effettuata il giorno dell’ovulazione.

Il ciclo con stimolazione ovarica prevede la somministrazione di hCG o gonadropine corioniche prima dell’ovulazione. Si effettua un monitoraggio follicolare, accompaganto da un monitoraggio ormonale continuo, in modo tale da capire quale sia il giorno esatto dell’ovulazione per eseguire l’inseminazione.

2. FIVET

La FIVET o Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer è la più diffusa tecnica di fecondazione in vitro e si ricorre ad essa in caso di ostruzione tubarica, infertilità inspiegata o scarso numero di spermatozoi.

La FIVET consiste nella stimolazione dell’ovulazione, attraverso la somministrazione di hCG; si passa poi all’aspirazione degli ovociti e al loro esame. Questi verranno poi uniti al seme del partner, precedentemente preparato alla fecondazione. Infine, attraverso l’inseminazione, gli embrioni formatisi in vitro vengono trasferiti all’interno dell’utero.

3. ICSI

L’ICSI o iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo è utilizzata per i casi più gravi relativi al numero e alla mobilità degli spermatozoi e ha il vantaggio di una probabilità maggiore che la fecondazione avvenga.

L’ICSI consiste nell’inserimento di uno spermatozoo nell’ovocita, attraverso l’ausilio di un micromanipolatore che gestisce i movimenti interni che permettono l’unione di ovocita e spermatozoo.

4. GIFT

La GIFT o Gamete Intra-Fallopian Transfer è considerata una via di mezzo tra l’inseminazione artificiale e la FIVET.

fecondazione-assistitaLa GIFT, infatti, consiste nell’inserimento dei due gameti, maschile e femminile, all’interno delle tube; si tratta di fecondazione in vivo e rispetta, quindi, i tempi della fecondazione naturale. Infatti, dopo aver trasferito ovociti e spermatozoi nelle tube, questi sono liberi di incontrarsi. Al contrario, con la FIVET vengono inseriti gli embrioni, quindi la fecondazione è già avvenuta in vitro.

In ogni caso, il passaggio precedente al trasferimento dei gameti, coincide nella FIVET e nella GIFT e consiste in: somministrazione di hCG, aspirazione degli ovociti, prelievo dello sperma, introduzione dei gameti nelle tube.

5. TESE

La TESE o Testicular Sperm Extraction è una biopsia testicolare che si effettua in caso di azoospermia e permette di selezionare gli spermatozoi per eseguire l’ICSI.

Si hanno due differenti tipi di azoospermia:

  • azoospermia ostruttiva, dovuta a agenesia congenita dei dotti deferenti (l’agenesia è l’assenza di un organo), in cui gli spermatozoi si trovano nel tessuto testicolare;
  • azoospermia secretiva: il numero e la maturità degli spermatozoi sono limitati, quindi, le possibilità di successo diminuiscono.

La fecondazione assistita e la Legge

La legge che fa capo alla fecondazione assistita in Italia è la legge 40 del febbraio 2004, la quale stabilisce le norme relative alla riproduzione artificiale, inerenti sia alla procreazione assistita, sia alla tutela dell’embrione.

La normativa assicura il rispetto di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito.

Già dalle prime linee specifica che si ammette il ricorso alla procreazione medicalmente assistita solo mediante l’accertamento con atto medico dell’infertilità o della sterilità della coppia e solo nel caso in cui non vi siano alternative efficaci.

La legge 40 descrive poi i requisiti necessari della coppia che desideri sottoporsi alle tecniche di fecondazione assistita: coppie maggiorenni, di sesso opposto, coniugate o conviventi, in età fertile.

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Non consente l’impianto di più di tre embrioni.

Inoltre, nel corso degli anni sono stati indetti ben 4 referendum per la revisione di alcuni provvedimenti, soprattutto relativi alla fecondazione eterologa, ma non è stato raggiunto il quorum.

Tuttavia, la sentenza della Corte Costituzionale n.151 del 2009 ha apportato delle modifiche alla legge 40 del 2004, affermando l’illeggittimità costituzionale dell’art.14.

Ecco i cambiamenti effettuati:

  • è possibile fecondare più di tre ovociti o, meglio, se il medico lo ritiene utile, tutti quelli prodotti dalla donna;
  • la decisione sul numero degli embrioni da trasferire nell’utero spetta al medico, insieme alla donna;
  • è obbligatorio il congelamento degli embrioni prodotti e non trasferiti;
  • è ammessa la diagnosi genetica preimpianto, ossia l’analisi del DNA degli ovuli o degli embrioni, in modo da selezionare quelli con determinate caratteristiche.

Nessuna modifica relativa alla fecondazione eterologa, che continua ad essere vietata.

Comunque, nonostante la promulgazione di tale legge e dei provvedimenti ad essa susseguitesi, gli italiani continuano a non approfittare delle possibilità che offre il proprio Paese e occupano i primi posti nella classifica del cosiddetto turismo riproduttivo.

 

Test di gravidanza

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Se nell’ultimo periodo hai avuto dei rapporti sessuali non protetti, è normale che sia in ansia per una possibile gravidanza. Il modo più semplice e veloce per scoprire se sei incinta è fare un test di gravidanza.

I test di gravidanza, acquistabili in farmacia, hanno la capacità di rilevare la presenza dell’ormone hCG nell’urina. Quest’ormone è normalmente assente nell’organismo della donna non incinta.

Test di gravidanza: come farlo?

testgravidanzaIl test di gravidanza solitamente si presenta sotto forma di uno stick o di un bastoncino. Si basa su anticorpi che reagiscono alla presenza dell’ormone della gravidanza, dando un risultato positivo o negativo. I segni che indicano il risultato finale differiscono da un test all’altro, in base alla marca del test di gravidanza, per questo è importantissimo leggere attentamente le istruzioni prima di fare il test.

Fare un test di gravidanza è molto semplice: basta tenere il bastoncino sotto il flusso dell’urina, oppure raccogliere l’urina in un contenitore sterilizzato ed immergervi lo stick. È sufficiente aspettare pochi minuti ed ecco il risultato!

Per una migliore efficacia del test di gravidanza, è preferibile eseguirlo al mattino, appena alzate, in quanto l’urina è più concentrata e il rilevamento dell’ormone hCG può avvenire più facilmente.

Test di gravidanza: quando farlo?

È molto importante scegliere bene il giorno in cui fare il test di gravidanza. L’ormone hCG può essere rilevato a partire da quindici giorni dopo il concepimento; tuttavia, per una maggiore sicurezza, è bene aspettare il primo giorno di ritardo del ciclo mestruale, prima di fare il test. Se il test viene effettuato troppo presto, infatti, c’è il rischio di ottenere un falso negativo.

Inoltre, il livello massimo di hCG si raggiunge tra la 7ª settimana di gravidanza e la 12ª. Successivamente, tale livello diminuisce; ciò spiega perchè, a partire dalla 12ª settimana, le nauseee scompaiono.

Test di gravidanza: quanto costa?

 test-gravidanzaGeneralmente, il test di gravidanza è venduto in farmacia o nei supermercati, in confezione da uno o da due. Il prezzo del test di gravidanza varia dagli 8 euro per la confezione singola ai 15-18 euro per la confezione doppia.

Esistono varie marche di test di gravidanza in commercio che si differenziano per la sensibilità o la precocità di lettura.

I test di gravidanza più diffusi sono:

  • Clearblue: nella versione normale (7 euro circa, confezione singola; 12 euro circa, confezione doppia) o digitale (12 euro circa, confezione singola);
  • Confidelle: 13 euro circa, pacco da uno; 19 euro circa, pacco da due;
  • Analysis: intorno agli 8 euro per la confezione singola e ai 15 euro per la doppia;
  • First Response: intorno ai 9 euro, pacco da uno;
  • Wondfo: stick canadesi, acquistabili online, a prezzi molto economici (circa 0,10-0,20 euro).

Test di gravidanza: è attendibile?

Un test di gravidanza, se positivo, può essere considerato attendibile al 99%; al contrario,  nel caso in cui sia negativo, tale percentuale si abbassa. Infatti, se hai eseguito il test di gravidanza con eccessivo anticipo, la probabilità che risulti un falso negativo è più alta.

testgravidanzaEsistono dei test attendibili già a partire da quattro giorni prima del possibile arrivo del ciclo mestruale; tuttavia, è meglio aspettare qualche giorno per non andare incontro a falsi negativi.

Inoltre, ci sono particolari situazioni che influiscono sull’affidabilità del test di gravidanza, quali:

  • l’assunzione di farmaci per aumentare la fertilità, che origina una anormale concentrazione di ormone hCG e, quindi, un falso positivo;
  • l’assunzione di clomifene citrato, che può causare l’irregolarità del ciclo e, quindi, il ritardo del concepimento che genera un falso negativo;
  • la presenza di cisti nelle ovaie o una gravidanza extrauterina, causa di falsi negativi.

Salvo casi particolari, il test di gravidanza è il modo più semplice per sapere subito se sei incinta. Tuttavia, se non ti fidi del risultato, consulta il tuo medico, il quale ti prescriverà le analisi specifiche che ti toglieranno qualsiasi dubbio!

 

 

Disturbi della gravidanza

gravidanzaPer una donna incinta è normale avvertire i particolari disturbi della gravidanza. È importante imparare a riconoscerli e saper affrontarli per vivere al meglio le settimane di gestazione. Prendersi cura del proprio corpo e del proprio bambino è uno dei passi fondamentali  nel cammino della dolce attesa.

Ecco i principali disturbi della gravidanza.

1. Vertigini e svenimenti

vertigini-gravidanzaVertigini e, in alcuni casi, svenimenti si manifestano durante i primi mesi di gravidanza. Non bisogna allarmarsi, in quanto si tratta di normali disturbi, risultato del fatto che qualcosa dentro di voi sta cambiando.

Le vertigini sono strettamente legate al sistema cardiovascolare; infatti, si avvertono quando si produce un abbassamento della pressione arteriosa. Durante la gravidanza, i sistemi cardiovascolare e nervoso devono adattarsi ai continui cambiamenti della pressione e il risultato è appunto lo stordimento.

Solitamente, le vertigini sono più frequenti al mattino, ma si possono avvertire ogni volta che ci si alzi, dopo essere state sdraiate o sedute. Per alleviarle, è bene alzarsi molto lentamente, bere molto, in quanto le vertigini sono spesso provocate da disidratazione, e tenere sempre a portata di mano frutta secca o altro per un apporto di zuccheri.

2. Nausea e vomito

Soffrire di nausea, durante le prime settimane di gravidanza, è normalissimo. La maggior parte delle donne ne soffre soprattutto al mattino, ma essa può manifestarsi anche durante il resto della giornata. Inoltre, la nausea costituisce uno dei primi sintomi della gravidanza, in quanto comincia ad avvertirsi già poche settimane dopo il concepimento.

La sensazione di nausea è legata all’incremento degli ormoni della gravidanza che si producono durante la prima fase di gestazione. Generalmente, essa si attenua a partire dal secondo trimestre, quando il corpo si è adattato ai cambiamenti.

In ogni caso, per alleviare il fastidio provocato dalla nausea si consiglia di bere infusi e di mangiare fette biscottate, patate e altri carboidrati leggeri e facilmente digeribili.

3. Dolori addominali

gravidanza-dolori addomeDurante la gestazione, è normale avvertire dei dolori alla zona addominale: fanno parte dei disturbi più comuni in gravidanza e sono legati all’evoluzione del feto e ai conseguenti mutamenti del corpo della donna.

I dolori addominali sono principalmente causati dall’impianto dell’embrione nel collo dell’utero, che origina dolori simili a quelli mestruali; dallo stiramento dei muscoli e dei legamenti che sostengono l’utero (a partire dal secondo trimestre); da contrazioni simili a quelle del parto, che a volte generano falsi allarmi; infine, dalle contrazioni vere e proprie, che danno il via al travaglio.

4. Dolori al seno

dolori al seno durante la gravidanza sono associati alla progressiva preparazione del vostro corpo per accogliere il vostro bambino e sono causati principalmente da un aumento nella produzione degli ormoni.

Sin dai primi mesi di gravidanza, il seno comincia ad ingrossarsi, come conseguenza dell’ingrossamento delle ghiandole mammarie, le quali si preparano alla produzione del latte che alimenterà il vostro bambino. Solitamente, già a partire dal secondo trimestre, la sensibilità del seno diminuirà, in quanto gli ormoni si sono quasi del tutto stabilizzati.

Per attenuare i disturbi legati al seno, durante la gravidanza, è preferibile utilizzare reggiseni adatti, comodi, meglio se in cotone e senza ferretti.

5. Dolori alla schiena

 gravidanza1-schienaLa maggior parte delle donne incinte soffre di dolori alla schiena.

Tali dolori derivano principalmente dal peso del pancione, che richiede un maggiore sforzo da parte della zona bassa della schiena. Inoltre, il pancione, costituendo il baricentro di tutto il corpo, tende a far addossare in avanti tutto il peso, esercitando così una maggiore tensione sulla parte inferiore della schiena.

Per alleviare i dolori alla schiena, si consiglia di adattare la postura, quando si sta in piedi, bilanciando il peso; sedere su sedie dallo schienale robusto, tenendo le ginocchia sollevate rispetto alle anche; dormire su di un fianco, anzichè in posizione supina; indossare scarpe basse.

6. Acidità e bruciore di stomaco

Anche acidità e bruciore di stomaco sono disturbi prevalenti nelle ultime settimane di gravidanza. Tale bruciore si localizza nella parte superiore dello stomaco, in quanto gli acidi prodotti nello stomaco vengono sospinti verso l’alto, nel basso esofago.

In gravidanza, il bruciore è causato dall’elevato livello di progesterone, che rallenta la digestione, ed è un normale disturbo che non causa problemi al bambino.

Se ne soffrite, vi consigliamo di mangiare cibi leggeri, prendere antiacidi che non siano controindicati in gravidanza, evitare cibi piccanti, dormire con due cuscini. 

7. Mal di testa

mal di testaÈ uno dei disturbi più frequenti durante la gravidanza. Il mal di testa si manifesta soprattutto durante i primi mesi, con l’aumento del volume della circolazione sanguigna e la riduzione del glucosio nel sangue. Tale disturbo si caratterizza con dolori acuti a entrambi i lati della testa e alla nuca.

I cambiamenti ormonali che si verificano durante la gravidanza sono i principali responsabili del mal di testa; tuttavia, tale dolore si può manifestare in maniera differente da donna a donna, in base alla differente modalità con cui si risponde alle vibrazioni ormonali.

Inoltre, il mal di testa può essere avvertito anche dopo il parto, a causa dell’abbassamento dei livelli di estrogeni e progesterone.

Nonostante il mal di testa sia uno dei disturbi più frequenti in gravidanza, è possibile seguire dei piccoli accorgimenti e provare a prevenirlo. Come? È indispensabile concedersi una buona dose di riposo giornaliero; consumare piccole quantità di cibo, ma farlo spesso; mantenere una postura corretta; fare una moderata attività fisica.

8. Insonnia

insonniaSono molti i casi di donne che, durante la gestazione, soffrono di insonnia. Tale disturbo si manifesta soprattutto durante gli ultimi mesi di gravidanza, quando aumentano le ansie relative all’intero periodo di gestazione, al parto e alla cura del bambino. Tuttavia, esistono anche disturbi fisici che impediscono di riposare bene, come bruciore di stomaco, indigestione e necessità di urinare spesso.

Come combattere l’insonnia? Basterà seguire alcuni semplici consigli che vi aiuteranno a riposare durante la notte.

Solitamente, l’insonnia è dovuta alla scomodità, conseguente all’ingrossamento dell’utero. In questo caso, vi sarà utile un cuscino da porre sotto la pancia o tra le gambe per trovare la posizione più comoda al vostro corpo. Inoltre, è preferibile dormire sul lato sinistro, per evitare di addossare il peso del bambino sulla vena cava inferiore e facilitare così la circolazione del sangue.

Esistono, poi, altri piccoli accorgimenti che vi aiuteranno a dormire più serenamente, come bere latte caldo o fare un bagno caldo, prima di andare a letto, non mangiare cibi pesanti e fare esercizio fisico.

9. Vene varicose

Tra i disturbi più comuni durante la gravidanza, vi sono anche le vene varicose. Esse generalmente compaiono sotto le gambe, sotto la vulva o, sotto forma di emorroidi, intorno all’ano.

Si tratta di un fenomeno molto comune in gravidanza, soprattutto nelle donne con una predisposizione familiare a tale disturbo, nelle donne in sovrappeso e nelle donne che assumono una posizione eretta o seduta per molto tempo.

Non è un disturbo gravissimo, ma può provocare dolore, anche se solitamente scomparirà dopo il parto.

Per alleviare il fastidio, è bene non stare fermi per molto tempo; tenere i piedi sollevati di tanto in tanto; se dovete star sedute troppo tempo, muovere le gambe per favorire la circolazione; non usare calzini che vi stringano il polpaccio.

10. Crampi alle gambe

crampi gambeI crampi alle gambe sono molto comuni in gravidanza, soprattutto quando si è distese. Possono presentarsi durante l’arco dei nove mesi, ma saranno più dolorosi man mano che si procede verso la fine della gravidanza.

Le cause dei crampi alle gambe sono ignote; qualcuno però li riconduce ad un basso dosaggio di calcio o di magnesio, alla fatica e all’accumulo di liquidi, ma anche ad una scarsa circolazione sanguigna, soprattutto quando si sta seduti.

Per alleviare questo disturbo, è bene camminare a piedi scalzi, allungare e distendere le gambe e massaggiarle.

11. Stitichezza

La stitichezza è il disturbo più comune tra le donne in gravidanza ed è causata dall’aumento del livello di progesterone durante la gestazione, da cui scaturisce un rilassamento dell’intestino e, quindi, un rallentamento nel passaggio dei materiali di scarto; a ciò contribuisce anche l’utero, che comprime l’intestino.

Come prevenire la stitichezza? Consumare alimenti ricchi di fibre, bere molto, mangiare prugne, fare attività fisica, evitare i lassativi, che possono provocare crampi addominali o contrazioni uterine.

12. Ritenzione idrica

piedi gonfiLa ritenzione idrica e i gonfiori sono un disturbo tipico della gravidanza e sono causati dall’aumento dei fluidi corporei durante la gestazione.

I gonfiori si presentano solitamente ai piedi e alle caviglie, ma anche alle mani e alle dita e sono più visibili a fine giornata, soprattutto se si è rimasti in piedi o seduti per troppo tempo. Inoltre, il caldo accentua i gonfiori.

Per combattere la ritenzione idrica, si consiglia di bere molto, non utilizzare abbigliamento o scarpe stretti, tenere i piedi sollevati di tanto in tanto, tenere le mani sollevate vicino al cuore, se si gonfiano, per favorire la circolazione.

 

Primi sintomi di gravidanza

gravidanza

Quando si attende una gravidanza, è evidente che si ponga molta attenzione ai possibili sintomi che si presentino di giorno in giorno, soprattutto durante le prime settimane. Generalmente, si riconoscono dieci sintomi di gravidanza, anche se bisogna tenere in conto che tali sintomi variano da donna a donna e da gravidanza a gravidanza. È bene, però, imparare a riconoscerli, per prepararsi al meglio ai cambiamenti cui il corpo sarà soggetto.

1. Ritardo del ciclo mestruale

ritardo cicloÈ uno dei sintomi più visibili e, solitamente, è accompagnato da altri. Generalmente, un ritardo del ciclo mestruale dà la piena sicurezza di una gravidanza. Nonostante ciò, bisogna considerare che esso può essere alla base anche di altre malattie o, ancora, può essere legato a fattori quali stress, cambiamento di stile o ambiente di vita. Per ovviare a qualsiasi dubbio, è consigliabile fare subito un test di gravidanza o una visita dal ginecologo.

 

2. Gonfiore addominale

gravidanza-gonfioreA volte si dà per scontato che alcuni sintomi visibili appaiano solo in uno stato di gravidanza avanzato. Non è così! Alcune donne possono avvertire l’addome gonfio già durante le prime settimane. A differenza dei mesi avanzati in cui l‘aumento del volume addominale è dovuto alla dilatazione dell’utero, il gonfiore iniziale è provocato dal maggior numero di ormoni prodotti. Questi rallentano il ritmo del traffico intestinale, da cui deriva proprio il gonfiore addominale. Si raccomanda di chiedere consigli al proprio medico, l’unico che potrà indicarti la medicina esatta che non rechi danno al tuo bambino. In ogni caso, è bene seguire un’alimentazione corretta che prevenga il gonfiore e la stitichezza: evitare cibi che generalmente producono gas nell’intestino e consumare, lentamente, pasti leggeri.

3. Maggiore sensibilità agli odori

odori-gravidanzaDurante la gravidanza, il corpo è soggetto all’azione degli ormoni, che aumenta nella donna la percezione olfattiva. È normale che odori prima piacevoli, adesso ti provochino fastidio. Secondo gli esperti, si tratta di uno stratagemma della natura per proteggere la mamma e il bambino. La donna, infatti, evita sostanze pericolose per il bambino, come alcol, caffè e sigarette, in quanto i loro odori risultano sgradevoli.

 

4. Nausea

gravidanza-nauseaNella maggior parte delle donne, la nausea è uno dei primi sintomi che si avverte. Si è soliti far riferimento alle nausee mattutine; tuttavia, esse possono manifestarsi a qualsiasi ora del giorno. Solitamente, la nausea si manifesta durante le prime settimane di gravidanza, per diminuire successivamente, quando il corpo si è ormai adattato ai cambiamenti. La causa principale è la presenza massiccia dell’ormone HCG, ormone della gravidanza. Per attenuare il senso di nausea, che a volte può portare al vomito, si potrebbero seguire alcuni rimedi caserecci. È bene fare qualche spuntino di tanto in tanto, per non lasciare lo stomaco vuoto e alleviare così la nausea. Ma sono molto efficaci anche alcuni infusi, come la melissa, lo zenzero e e la camomilla.

5. Urinare frequentemente

gravidanza-urinareL’alto livello di progesterone prodotto durante la gravidanza influisce anche sulla muscolatura della vescica e, quindi, aumenta lo stimolo di urinare. Tale stimolo diventerà sempre più forte man mano che ci si avvicini alle ultime settimane di gestazione, in cui il peso del pancione andrà a premere sulla vescica. Tutto ciò è normale; anzi, non bisogna pensare di assumere meno liquidi, per evitare di correre al bagno! Bere molto è importantissimo durante la gravidanza ed evita molte infezioni.

 

6. Fatica e stanchezza

stanchezza-gravidanzaAncora una volta, il progesterone è la causa di tutto! Durante le prime settimane di gravidanza, esso provoca sonno e stanchezza ingiustificati. Sentirai la necessità di andare a letto presto la sera e troverai difficoltà a svegliarti al mattino. È tutto normale! Questa sensazione di stanchezza e spossatezza diminuirà a partire dal secondo trimestre, per poi ripresentarsi nelle ultime settimane, quando comincerai a sentire il peso del pancione. Si consiglia di riposare il più possibile, evitare sforzi eccessivi, riconoscendo i propri limiti. Inoltre, è raccomandabile seguire una dieta sana ed equilibrata, evitando bevande energetiche e caffeina, unita ad una moderata attività fisica.

7. Seno gonfio

gravidanza-senoAltro sintomo visibile sin dalle prime settimane di gravidanza, è l’aumento del volume del seno, che diventa, di conseguenza, più pesante. Le ghiandole mammarie si induriscono e i capezzoli e l’areola si scuriscono. Negli ultimi mesi, i capezzoli diventeranno più prominenti e i tubercoli di Montgomery, ossia le ghiandole poste sull’areola, si ingrosseranno. Inoltre, le vene sul seno saranno più visibili a causa della maggiore affluenza di sangue nella zona mammaria. Il seno è una delle parti maggiormente coinvolte nella gravidanza, in quanto è la fonte di alimentazione del bambino; per questo, è necessaria una cura continua. È bene evitare la comparsa di smagliature, applicando giornalmente una speciale crema, acquistabile in farmacia, utilizzare reggiseni adatti, meglio se in cotone, che non comprimano troppo le mammelle.

8. Perdite

gravdanza5Durante le prime settimane di gravidanza è possibile che si verifichino delle piccole perdite di sangue che, a volte, vengono confuse con il ciclo mestruale. Si tratta di perdite del tutto normali, dovute al cambiamento ormonale, ma possono essere causate anche dall’impianto dell’ovulo; in questo caso, si hanno a partire dal decimo giorno di fecondazione, che solitamente coincide con il momento in cui la donna si accorge del ritardo delle mestruazioni. Tali perdite non sono preoccupanti; tuttavia, se noti qualcosa di strano, non esitare a consultare il medico!

9. Temperatura basale alta

gravidanza14Tra i primi sintomi di gravidanza, vi è l’aumento della temperatura basale. La temperatura basale si misura la mattina, appena sveglie, a letto e a digiuno. La misurazione va fatta, a partire dal primo giorno del ciclo mestruale, tutti i giorni.  Si noterà che essa risulta più alta durante l’ovulazione, per poi abbassarsi nei giorni precedenti le mestruazioni. Dunque, se le mestruazioni non arrivano e la temperatura continua ad essere alta, ci sono molte probabilità che tu sia incinta.

 

10. Test di gravidanza positivo

test gravidanzaSe stai cercando di rimanere incinta e hai rilevato su te stessa tutti i sintomi precedenti, un test di gravidanza può scioglierti i possibili dubbi. Il test di gravidanza, venduto in farmacia, affinchè sia più efficace, va fatto quando ci si rende conto del ritardo del ciclo. Nonostante ciò, esistono dei test appositi, in grado di rilevare l’ormone HCG già quattro giorni dopo il concepimento. È consigliabile, però, eseguire il test solo dopo qualche settimana, per non andare incontro a dei falsi negativi. Se il tuo test di gravidanza dà un risultato positivo, hai una percentuale del 99% di essere incinta. Consulta subito il tuo ginecologo.