Il momento del parto si avvicina? Ti stai preparando alla comparsa dei possibili sintomi del parto? Inizia a dare un’occhiata ai diversi tipi di parto e scopri il miglior modo per affrontarli. Ricorda che il primo passo per affrontare al meglio le ansie del parto è informarti.
Parto vaginale
Il parto vaginale è quello in cui il bambino nasce per via naturale, dalla vagina della madre e comprende il parto naturale e il parto assistito.
Parto naturale
Il parto naturale o parto eutocico è quello che avviene spontaneamente, senza l’ausilio di alcun tipo di intervento medico.
Per questo può avvenire non necessariamente in ospedale, ma anche in casa o in qualsiasi luogo che presenti condizioni igieniche adeguate al momento. Tuttavia, è necessaria la presenza di un medico o di una persona esperta che possa aiutarti a far nascere il tuo bambino.
Il parto naturale consiste, quindi, nel lasciar fare alla natura il suo corso. È infatti la donna a condurre tutto il processo del parto, scegliendo i tempi e le posizioni più comode.
Parto assistito
Il parto assistito è una variante del parto naturale. Si ricorre ad esso nel caso in cui si presentino delle complicazioni e il bambino non riesca a venir fuori spontaneamente. Consiste, infatti, nell’ausilio di strumenti speciali, quali una ventosa o un forcipe.
La ventosa è dotata di una coppetta che viene applicata alla testa del bambino, mentre, il forcipe è una pinza di metallo; entrambi servono ad estrarre il bambino dal canale del parto e vengono utilizzati solo nel caso in cui la testa del bambino sia già abbastanza bassa e non si presentino altri problemi che possano complicare il parto.
Parto cesareo
Il parto cesareo è quello in cui il bambino non nasce per via naturale, dalla vagina, ma viene estratto attraverso un’operazione chirurgica nota come taglio cesareo. Consiste nell’incisione della parte bassa dell’addome e nella conseguente estrazione del bambino.
Generalmente, il parto cesareo si effettua solo in presenza di gravi problemi e viene programmato allo scadere delle settimane di gravidanza. Tuttavia, non sempre si ha il parto cesareo programmato; infatti, si può ricorrere al parto cesareo anche dopo l’inizio del travaglio, se il bambino presenti uno stato di sofferenza oppure se la madre presenti dei disturbi, quali per esempio la preeclampsia. In questo caso il cesareo d’urgenza è inevitabile.
Infine, è bene notare che molte donne preferiscono il cesareo al parto naturale, per evitare i dolori. Ma attenzione! Ricorrere al parto cesareo non è così conveniente come si crede: i tempi di recupero del post parto sono più lunghi rispetto a quelli del parto naturale ed, inoltre, i rischi del parto cesareo sono maggiori.
Parto in acqua
Il parto in acqua si sta diffondendo sempre di più negli ultimi anni. Si tratta di un parto naturale, in cui il bambino nasce sott’acqua e può essere effettuato solo in casi di gravidanza a basso rischio.
L’acqua deve essere calda (ma non troppo), la mamma deve sentirsi rilassata e a suo agio, affinchè la dilatazione della cervice avvenga più velocemente.
Le donne che hanno provato il parto in acqua assicurano che si tratta si un’esperienza piacevole e molto più gradevole del parto normale, in quanto diminuisce la sensazione di dolore, si avvertono meno le contrazioni e si può cambiare posizione più facilmente.
Inoltre, si ha un maggior contatto con il bambino, in quanto si crea un’atmosfera intima e piacevole; il bambino, a contatto con l’acqua, non soffre il cambiamento improvviso di ambiente, come succede nel parto normale e, ancora, ha uno sviluppo motorio maggiore rispetto ai bambini nati con parto normale.
Tuttavia, l’unico rischio è quello di inalazione di acqua da parte del bambino, ma non bisogna preoccuparsi, in quanto il bambino non verrà lasciato sott’acqua, appena nato, ma verrà subito portato in superficie.
Parto prematuro
Il parto prematuro è quello che avviene prima della 37ª settimana di gravidanza. I bambini nati prematuri soffrono maggiormente il rischio di avere problemi di salute; ma la medicina attuale permette anche la nascita di un bambino alla 30ª settimana di gravidanza; in tal caso, il bambino trascorrerà in un’incubatrice il tempo necessario per il suo sviluppo.
Tra le cause del parto prematuro vi sono: stress, particolari infezioni o cattive abitudini della madre. Tuttavia, esistono casi di parti prematuri di cui si ignorano le cause.
In ogni caso, è bene star preparate per un possibile parto prematuro: se avverti contrazioni molto intense, dolori lombari continui. pressioni alla zona pelvica e perdite vaginali, non esitare a chiamare il tuo medico. Forse il tuo bambino vuole già venire al mondo!
Parto indotto
Il parto naturale è sempre l’ideale, a volte, però, è necessario ricorrere ad un parto indotto. Consiste nella somministrazione di ormoni e nella stimolazione manuale delle membrane attraverso dei massaggi.
Il parto indotto si effettua in casi particolari, come, per esempio, quando la gravidanza raggiunge le 41 settimane o quando si ha una prematura rottura delle acque e il travaglio non può ancora cominciare. Inoltre, si ricorre al parto indotto anche quando il bambino non è cresciuto abbastanza nell’ultimo trimestre oppure è cresciuto troppo o, ancora, nel caso in cui la madre soffra di particolari malattie, come diabete, ipertensione o preeclampsia.
In ogni caso, se si prevede un parto indotto, è bene farsi consigliare dal proprio medico ed è importante sapere che un’eccessiva stimolazione potrebbe provocare un’iperstimolazione dell’utero e, quindi, allungare i tempi del travaglio.