DPP: anticipi e ritardi
Solo cinque bambini su cento nascono proprio alla data prevista: circa trenta su cento sono in anticipo e sessantacinque su cento sono in ritardo.
Questo accade perché la data calcolata sulla base dell’ultima mestruazione è puramente statistica: i cicli mestruali sono diversi da donna a donna e l’ ovulazione che ha dato origine alla gravidanza può essersi verificata in tempi diversi. Inoltre le primipare tendono ad avere un leggero anticipio rispetto alla media delle altre donne.
Se la tua data prevista dovesse arrivare senza che succeda niente, è facile che tu ti senta un po’ depressa. È altrettanto facile che siano gli altri (genitori, parenti, amici) ad entrare in agitazione e a telefonare venti volte al giorno per chiederti se “non c’è niente di nuovo”. È importante ripetersi e ripetere agli altri che è del tutto normale che il bambino arrivi dieci giorni dopo la data prevista e che, se è un tipo originale, può metterci anche qualche giorno in più.
Naturalmente questi ritardi extra vanno controllati e pilotati dal ginecologo e dall’equipe medica: sarà solo lui, controllando la salute del feto, a decidere se intervenire con un parto indotto.