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Tag Archives: feto

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Sintomi del parto

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Il tempo sta per scadere e il momento del parto si avvicina? Niente paura, ecco i sintomi del parto: impara a riconoscerli, per capire quando è il momento giusto per correre in ospedale!

La durata media di una gravidanza è di 40 settimane; è il ginecologo a stabilire la data del parto, calcolandola a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Tuttavia, il bambino può nascere tra la 37ª e la 42ª settimana.

Di seguito ti proponiamo una guida dei principali sintomi del parto; essi possono presentarsi anche una settimana prima dell’effettivo inizio del travaglio; quindi, è bene stare molto attente. Non avere fretta di correre in ospedale!

1. Contrazioni

Il primo sintomo del parto è dato dalle contrazioni. Attenzione però: non tutte le contrazioni sono sinonimo dell’inizio del travaglio. Esistono, infatti, le cosiddette false contrazioni o contrazioni di Braxton Hicks; si tratta di contrazioni irregolari, non molto dolorose, che si attenuano dopo qualche ora.

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Le vere contrazioni, invece, sono regolari e molto dolorose e portano alla dilatazione della cervice. Col passare del tempo, diventano più intense e frequenti. Controlla la loro frequenza e considera giunto il momento del parto, quando hai delle contrazioni per almeno un’ora a distanza di cinque minuti l’una dall’altra.

2. Perdita del tappo mucoso

Il tappo mucoso è una secrezione delle ghiandole mucose del collo dell’utero ed ha il compito di proteggere l’utero da possibili aggressioni provenienti dall’esterno. La perdita del tappo mucoso si ha quando il travaglio si avvicina e inizia la dilatazione.

Tale fenomeno spesso passa inosservato e si presenta con la fuoriuscita dalla vagina di una sostanza gelatinosa biancastra, a volte con delle macchie di sangue, dovute alla rottura dei capillari.

La perdita del tappo mucoso indica che il parto è vicino, ma spesso bisogna aspettare anche una settimana, prima dell’effettivo inizio. Stai molto attenta però agli altri sintomi, quali rottura delle acque e contrazioni.

3. Riduzione dei movimenti fetali

La riduzione dei movimenti fetali è un sintomo della fase preparto. Nelle ultime settimane di gestazione, i movimenti del bambino si riducono a causa della riduzione del liquido amniotico e dello spazio a disposizione. Inoltre, questa è la fase in cui il bambino comincia  a posizionarsi per prepararsi al parto. Per questo, potrai sentire particolari pressioni nella zona pelvica.

gravidanza4. Rottura delle acque

La rottura delle acque corrisponde alla rottura del sacco amniotico, ossia la membrana trasparente che contiene il feto e il liquido amniotico. Tale rottura può avvenire all’improvviso, con un unico getto, o lentamente, con un flusso continuo.

Generalmente, la rottura delle acque indica l’inizio del travaglio, tuttavia è possibile anche che le doglie arrivino dopo parecchie ore.

In ogni caso, se hai delle contrazioni e si verifica la rottura delle acque, preparati: prendi la borsa dell’ospedale e via! È arrivato il momento del parto!

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Settimana 10 di gravidanza: Il tuo bambino

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Settimana 10: Il tuo bambino

La decima settimana di gravidanza è quella in cui l’embrione che è cresciuto in te finora si trasforma in feto. Un cambiamento dovuto al fatto che ora il suo corpo è quasi completo.

settimana 10

Il tuo bambino ha 8 settimane, misura tra 31 e 42 mm dalla testa al sacro e pesa circa 5 grammi.

Il cervello è cresciuto così tanto che la testa è ancora molto più grossa del corpo. Il naso è chiaramente distinguibile. Gli occhi son ben visibili, anche se chiusi dietro le palpebre ancora fuse. Nelle gengive si formano venti piccolissime gemme dentali.

I polsi e le caviglie si sono ormai formati e si distinguono anche tutte le dita delle mani e dei piedi. Le dita separate permettono molti movimenti. Si sono sviluppate anche gran parte delle articolazioni.

 

Il sistema nervoso è in funzione e molti organi interni cominciano a funzionare. Il cuore  ha assunto la forma definitiva e batte circa 140 volte al minuto.

 

I polmoni continuano a crescere, stomaco e intestino a svilupparsi nell’addome. I reni si spostano verso la posizione definitiva, nell’addome superiore.

 

genitali cominciano a formarsi, ma è ancora troppo presto per distinguere il sesso. Bisogna aspettare la 12ª settimana.  Anche se i genitali esterni non sono ancora visibilie, se è un maschio, potrebbe già produrre testosterone.

 

E tu, cara futura mamma, stai molto attenta perché la gravidanza si fa sentire sempre di più.

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La vista del feto

La vista del feto

La vista è il senso meno stimolato nel mondo acquatico in cui vive il tuo bambino, ed è anche l’ultimo a svilupparsi in ordine di tempo.

Le palpebre del feto restano chiuse fino alla 27ª settimana di gravidanza circa, per poi socchiudersi e cominciare a battere le ciglia, forse per esercitare un riflesso che sarà molto utile dopo la nascita.

Nel grembo materno, il bambino vive sostanzialmente al buio, perché la pelle dell’addome e gli indumenti impediscono alla luce di raggiungerlo. Quando però esporrai la pancia alla luce del sole, il bambino percepirà un diffuso bagliore arancione attraverso la pelle, simile a quello che si vede appoggiando una mano sulla luce di una torcia. Alcuni studi dimostrano che le pupille del feto siano in grado di contrarsi e dilatarsi a partire dalla 33ª settimana e che a questo stadio comincino anche a distinguere le forme.

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I movimenti fetali

I movimenti fetali

Nel tuo grembo, il bambino è come un piccolo acrobata e impara a compiere una serie di movimenti essenziali per la vita del mondo esterno.

movimenti del feto sono fondamentali al normale sviluppo del sistema muscolare e delle articolazioni. Con il movimento, le articolazioni si modellano vicendevolmente, così da consentire il corretto spostamento delle ossa. Proprio come tu fai attività fisica per mantenerti in forma, anche il bambino usa i movimenti come un programma di ginnastica, per sviluppare la muscolatura che gli consentirà di scendere dal canale del parto al momento della nascita.

Dovresti avvertire meglio i suoi movimenti la notte e durante i riposini diurni, quando te ne stai distesa tranquillamente circondata dal silenzio, senza alcuna distrazione.

Nella prima parte della gravidanza sono stati identificati vari tipi di movimento. I primi movimenti fetali, oltre a quelli che coinvolgono tutto il corpo e gli arti, consistono nel girarsi su se stesso, scalciare e “camminare”, aggrapparsi al cordone ombelicale, succhiare, sbadigliare e avere il singhiozzo.

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Embrione e placenta

Embrione e placenta

Il termine embrione è usato per denominare il bambino durante le prime nove settimane di gravidanza. Nel periodo successivo, a partire dalla 10ª settimana, si parla di feto. Sapevi che la sua fonte principale di alimentazione viene dalla placenta?

Sebbene l’embrione prima (poi feto) in parte si nutra delle sostanze nutritive contenute nel liquido amniotico, la sua fonte principale è la placenta. In latino placenta significa “torta” ed, in effetti, sembra una torta schiacchiata dai due lati nell’utero e si forma dallo strato cellulare che circonda l’utero.

La placentaresponsabile dell’alimentazione del bambino, della sua ossigenazione e dell’espulsione dei materiali di scarto, è un organo sorprendentemente efficiente. Lì vengono prodotti gli ormoni essenziali, come il progesterone, che stimolano l’adattamento del corpo materno e il proseguimento della gravidanza.

Attaccata alla parete uterina, la placenta è percorsa da vasi sanguigni della madre e del bambino. Nel caso di gravidanza gemellare, i gemelli uguali condividono la placenta, mentre i gemelli fraterni (eterozigoti) si formano in placente separate.

Il bambino è collegato alla placenta attraverso il cordone ombelicale, che è percorso da una vena di due arterie.

I vasi sanguigni della placenta si intrecciano fra loro ma restano separati, cosicché il sangue della madre e del bambino in realtà non si mescolano mai direttamente. Qualsiasi scambio debba avvenire fra il flusso sanguigno materno e quello fetale avviene per osmosi: le sostanze nutritive, gli anticorpi e l’ossigeno di cui il bambino ha bisogno passano dal flusso sanguigno della madre a quello del bambino attraverso il cordone ombelicale. I prodotti di scarto e il sangue insufficientemente ossigenato vengono espulsi dal feto attraverso la vena ombelicale, passano nel sangue della madre e vengono quindi filtrati dai reni materni.

Il processo di scambio per osmosi implica che la crescita e lo sviluppo del bambino dipendono totalmente dall’organismo materno: tutto ciò che la madre assume passa anche al bambino. Questo è il motivo per cui è fondamentale seguire una dieta sana ed equilibrata ed evitare l’assunzione di qualsiasi sostanza che possa nuocere al bambino. Alcuni studi suggeriscono che attraverso la placenta possano passare anche i sapori e gli odori del cibo che la madre consuma.

La placenta raggiunge la maturità intorno alla 34ª settimana, dopodiché comincia invecchiare. Dalle due alle tre settimane dopo, comincia a perdere efficacia nella trasmissione delle sostanze nutritive al bambino e il tessuto diventa più fibroso e meno spugnoso. Compaiono anche calcificazioni e coaguli di sangue, sintomo dell’invecchiamento dei vasi sanguigni. Dopo la 40ª settimana, la placenta comincia a deteriorarsi, rischiando di non garantire più adeguato sostentamento al bambino.

Alla nascita, la placenta pesa circa 0,5 kg. La zona fetale è morbida e venata da vasi sanguigni, mentre la parte che era collegata all’utero è di colore rosso scuro.

Per la sua importanza è bene che tu conosca le possibili urgenze mediche relative alla placenta che si possono presentare come: placenta previa e distacco della placenta.